VIVO TEATRO Stagione di Teatro Contemporaneo

Chiesa dei Batù, Piazza Roma, ore 21.00

Dopo anni di collaborazione, nasce la rassegna “Vivo Teatro”, uno spazio di teatro contemporaneo, nella splendida cornice della Chiesa dei Batù.

Manca da tempo non solo a Pecetto Torinese, ma su tutto il territorio provinciale e regionale, un luogo dove incontrare il teatro contemporaneo ovvero quella forma di incontro artistico che sia un atto di creatività ma soprattutto che abbia il dovere sociale di parlare dei temi del nostro contemporaneo, della nostra vita odierna, quotidiana.

Pecetto Torinese è da anni luogo di sperimentazione, non solo nella collaborazione con il Teatro delle Forme – Residenza Multidisciplinare Teatro della Comunità, abbiamo quindi deciso di significare questo ruolo che il Comune ha assunto nel leggere il teatro e la vita contemporanea.

Da questo presupposto è partita l’idea di questa stagione: il teatro (e forse l’intera cultura) visto non come luogo di apprendimento di classici di repertorio, ma come momento di riflessione, sia essa comica o drammatica.

LA RESIDENZA MULTIDISCIPLINARE TEATRO DELLA COMUNITA’

Il lavoro di stanzialità sviluppato dal Teatro delle Forme – Residenza Multidisciplinare Teatro della Comunità – con i Comuni coinvolti ha trasformato l’idea di “teatralità” modificando il lavoro da “proposta di spettacolo” a “lavoro culturale” con la comunità, per andare incontro alle esigenze di formazione, approfondimento e socializzazione che il territorio stesso esprime attraverso scuole e centri di aggregazione. La Residenza sviluppa quindi, attorno al calendario della rassegna, un ampio ventaglio di attività che vanno dai laboratori nelle scuole agli appuntamenti per la terza età, ai corsi di dizione e uso della voce per insegnanti. Gli spettacoli teatrali della rassegna diventano quindi i momenti di ritrovo di una comunità che ha condiviso anche un percorso parallelo, un lavoro su se stessa e i suoi membri e che si apre anche all’esterno, verso altri territori e altre comunità e tradizioni. E allora che queste serate siano davvero Veglie, per raccontare storie e condividerle!

Antonio Damasco

 

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Venerdì 11 Ottobre, Teatro delle Condizioni Avverse presenta
“Malacarne. Peppino Impastato. Amore noi ne avremo”
di e con con Consuelo Cagnati e Andrea Maurizi
regia Consuelo Cagnati
supervisione storica del testo Salvo Vitale

Trentaquattro anni fa, il 9 maggio 1978, Peppino Impastato moriva per mano mafiosa sulla linea ferraviaria Trapani – Palermo. “Malacarne” racconta la storia di Peppino, non solo attraverso le voci originali di Radio Aut, l’emittente di controinformazione da lui stesso fondata e gestita, ma anche attraverso le testimonianze recenti dei suoi compagni, raccolte dai ragazzi reatini del  Teatro delle Condizioni Avverse e supervisionate da Salvo Vitale, conduttore, insieme a Peppino Impastato, della trasmissione satirica “Onda Pazza”.

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Venerdì 20 Dicembre, Guascone Teatro presenta
“Nel nome mio”
di e con Andrea Kaemmerle

…Il toscano Andrea Kaemmerle mette in scena uno spettacolo molto dolce e troppo comico: un’immersione in un mondo onirico, allegro e malinconico. Un soldato in fuga, il suo primo bacio, le prime carezze, gli odori di Istambul e Praga. Una sfida clownesca al passare del tempo, uno spettacolo leggerissimo come il volo silenzioso di una foglia d’autunno.

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Venerdì 24 Gennaio, Teatro delle Forme presenta
“Come si diventa nazisti”
ideazione e regia Antonio Damasco

Il 13 luglio del 1942 gli uomini del Battaglione 101 della Riserva di Polizia tedesca, circa 500 persone, entrarono nel villaggio polacco di Jòzefòw. Molti erano appena stati arruolati, tolti alle loro famiglie: operai, impiegati, commercianti, artigiani e uomini di chiesa. Al tramonto, essi si macchiarono di 1500 omicidi, tutti ebrei di Jòzefòw. Come fu possibile che gente comune potesse trasformarsi in questo modo?

Il lavoro deve molto del suo sviluppo al pensiero filosofico e alle opere di Hannah Arendt sulla “banalità del male”, scaturite dalla riflessione della Arendt rispetto al processo nei confronti del gerarca nazista Eichmann.  Ciò che la scrittrice scorgeva in Eichmann non era neppure stupidità ma qualcosa di completamente negativo: l’incapacità di pensare.  Vi era una massa compatta di uomini perfettamente “normali” i cui atti erano mostruosi.

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Venerdì 7 Marzo, Teatro del Sangro presenta
“Il Malato immaginario” da Molière
Regia Stefano Angelucci Marino
Con Tommaso Bernabeo, Rossella Gesini e Stefano Angelucci Marino

Non si entra in Molière senza conseguenze. Oggi come non mai la lezione di Molière è attuale, la sua capacità di penetrare il male in tutte le sue forme (sociali e psichiche), facendo ricorso alle armi della satira e della comicità. Molière ha utilizzato il comico come dispositivo per raccontare la violenza del mondo.
Scritta nell’ultimo anno di vita di Molière, la commedia è intrisa di realismo. Lo stesso protagonista, che si presenta come un classico personaggio farsesco, pronuncia a tratti affermazioni lucide e ragionevoli, mostrando un cinismo e una disillusione che tradiscono le amare riflessioni dello stesso autore, il quale approfitta delle occasioni comiche offerte dalla trama per introdurre in modo inaspettato un’aspra denuncia della società a lui contemporanea.
Ancora una volta il gioco è l’amorevole massacro della Tradizione. Non “mettere in scena”, ma “mettere in vita” un testo antico: resuscitare Molière, non recitarlo…

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Venerdì 11 Aprile, Teatro Invito presenta
“In Capo al Mondo”
di Luca Radaelli e Federico Bario
con Luca Radaelli

Dietro Walter Bonatti non ci sono solo le leggendarie imprese alpinistiche, né le celebri esplorazioni condotte per Epoca, dietro Bonatti c’è una filosofia di vita. C’è la volontà di arrivare alla meta senza compromessi, in un confronto leale con la Natura. C’è la curiosità, la voglia di conoscere, quella che condusse Ulisse oltre le colonne d’Ercole. C’è l’umiltà di confrontarsi con culture diverse dalla nostra, magari da noi considerate arretrate e invece più sagge perché in armonia con gli elementi naturali. C’è un grande senso della giustizia, quello che portò Bonatti a lottare per cinquant’anni, ostinatamente, per ristabilire la verità sulla spedizione del K2.

Così, ripercorrendo la vita di un uomo, noi compiamo una riflessione sulla vita di ogni uomo. Ognuno di noi, anche se non arriverà a compiere le imprese di Bonatti, si dovrà confrontare con le proprie sfide, con i propri traguardi, dovrà scegliere tra la purezza e il compromesso, tra la giustizia e l’opportunismo. Ognuno di noi dovrà ricordare che non si è fatti “per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

Biglietto di ingresso: € 6,00 a testa

Abbonamento 5 spettacoli: € 25,00 a testa

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Sarà possibile ritirare gli abbonamenti il giorno venerdì 11 ottobre, a partire dalle ore 19.30 fino a fine spettacolo presso la biglietteria allestita nella Chiesa dei Batù, Piazza Roma.

Anche per tutte le altre date, la biglietteria aprirà alle ore 19.30

Info e prenotazioni: Teatro delle Forme, 011 4338865, info@teatrodelleforme.it