Verso l’isola di Espérer

“Se noi veramente accettiamo di assistere inerti

 rimarremo dinanzi alla storia,

dinanzi ai nostri figli e ai figli dei nostri figli,

come una generazione che gli Dei vollero colpita da cecità e da follia,

i cui cuori sono tramutati in pietra”

Fridtjof Nansen

Esiste un’anagrafe che raccoglie i nomi di milioni di uomini e donne partite dall’Italia verso il Belgio, la Francia, la Germania, ma anche l’Argentina, gli Stati Uniti e molti altri luoghi. In queste settimane vi guideremo lungo un percorso sulla migrazione italiana, iniziata nel ‘800 ma ancora in atto: sono migliaia coloro che cercano l’isola fuori da questo paese… Ma forse noi l’abbiamo trovata: è un’isola itinerante, l’isola di Espérer. Vuoi partire con noi? Per proseguire il viaggio, iscriviti entro il 27 aprile all’anagrafe dell’isola di Espérer e richiedi il tuo “Certificato di Esistenza”, uno speciale documento che sarà offerto a chi vorrà raggiungere l’isola itinerante.

Il Certificato di Esistenza

Il Certificato prende spunto da un fatto storico che pochi conoscono e che ha come protagonista uno scienziato ed esploratore norvegese, Fridtjof Nansen, che nel 1922 ricevette il Premio Nobel per la pace dopo aver inventato il Passaporto Nansen, un originale documento di viaggio che permise ad apolidi e profughi delle guerre di fuggire ai genocidi e dai totalitarismi. Ne beneficiarono 450.000 persone e tra queste alcuni degli artisti che hanno illuminato il secolo scorso: Chagall, Stravinskij e Nabokov, da questo passaporto venne redatto il documento di viaggio descritto dalla Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status dei rifugiati.

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