IL TEATRO DELLA COMUNITA’

TOFFIA (RI)

da martedì 14 a sabato 18 Agosto 2012 

IL TEATRO DELLA COMUNITA’

Nell’ambito della 17° Edizione di Folk in progress – Riviviamo il centro storico 
Ingresso Libero

“Una consolidata festa popolare giunta alla XVII edizione. Toffia si trasforma in un grande palcoscenico affollato da teatranti, musicisti, artigiani, poeti, trampolieri, pittori … un’atmosfera conviviale richiama ogni anno  molti turisti, attratti dagli spettacoli coinvolgenti,dalla bellezza del territorio e dalla gustosa cucina  locale.  Una manifestazione realizzata grazie alla generosa partecipazione della comunità. Protagonista indiscusso della manifestazione sarà il numero 17, e tutto ciò che di più sfortunato ne consegue, in onore della ricorrenza della XVII edizione”

Tutto il programma di Folk in Progress è consultabile QUI.

IL PROGRAMMA DEL TEATRO DELLA COMUNITA’:
in scena ogni sera alle ore 21.00 circa, in Via del Collitrone, Toffia
 
 
 
14 Agosto
JUVE-NAPOLI protagonistaJUVE NAPOLI 1-3. LA PRESA DI TORINO
Dal testo di Maurizio De Giovanni
Drammaturgia, Ideazione e Regia Antonio Damasco
Con Alberto e Antonio Damasco
Aiuto Regia Valentina Padovan
Montaggio Video Raffaele Posa
Responsabile tecnico Bruno Miguel Ferreira da Veiga

Un racconto, per immagini intime e collettive, di quando una partita di calcio poteva rappresentare la rivincita di una intera classe sociale. Un luogo dove era consentito a due uomini, uno piccolo ed uno grande, incapaci di dirsi “ti voglio bene”, di abbracciarsi e ridere insieme. Lo stadio è teatro di uno spazio altro, dove i ruoli, le convenzioni e le maschere del quotidiano possono essere gettate, per lasciare posto a quegli incontri che nella vita reale difficilmente si realizzerebbero. Juve Napoli è un viaggio vero e metaforico, la storia di un’Italia, non troppo passata, fatta di migrazioni, di lingue nascoste, mansarde affollate e nuove identità. Il 9 Novembre del 1986, il Napoli “saliva” a Torino ed affrontava per l’ennesima volta i ricchi, gli imbattuti, i bellissimi Tacconi, Manfredonia, Cabrini, Serena e Laudrup, schierando in campo Garella, De Napoli, Bagni, Bruscolotti, Sola e LUI … ed almeno per una volta, come in una favola al contrario, non vinsero quelli alti, con gli occhi azzurri ed i capelli biondi. Partendo dal vivacissimo testo omonimo di Maurizio De Giovanni, scrittore napoletano, Antonio dedica un riscatto comico-poetico ad un padre emigrato da Napoli alla FIAT, per rispondere con una risata, a distanza di 40 anni, a quei cartelli che riportavano la scritta “non si affitta ai meridionali” che offesero i suoi occhi.

“Mi parli poco dei tuoi 20 anni,
di quando vivevi già a Torino in Via della Rocca,
lontano quasi 1000 km dalla tua famiglia.
Ho visto anche la foto in bianco e nero di allora,
quella dove il colore ce lo metteva dopo il fotografo,
mi piaceva immaginare un Dean Martin napoletano che camminava sotto i portici della sua nuova Città.
Adesso anche la tua lingua è cambiata,
parli un napoletano piemontesizzato,
che comincia con “uè” e finisce con “né”.
Allora è vero che chi va via dalla sua terra non appartiene a nulla più,
troppo torinese per i napoletani, e “napuli” per i piemontesi”.

 

15 Agosto
Casa-dei-teatri-presLA CASA DEI TEATRI
Ideazione e regia Antonio Damasco
Con Antonio Damasco, Valentina Padovan
e i musicisti del progetto BANDI FORMAZIONE – Rete Italiana di Cultura Popolare

Le “case-teatro” sono piccoli fuochi, momenti di ilarità o drammaticità, comunque e sempre diverse … un percorso per stazioni dimore incantate, dove la magia del narrare affabulante possa iniziare il visitatore ai misteri essenziali della vita umana. Lo spettacolo si sviluppa nelle strade, nelle piazze, nelle case e nei cortili come a voler stabilire un nuovo rapporto con il pubblico, per far scoprire luoghi e suggestioni che il quotidiano nasconde. Il paese viene popolato dai raccontatori ed il pubblico avrà il compito di trovare i “kunti” nei luoghi più impensati, aiutato da un musicista-guida. L’idea nasce dalla volontà di valorizzare il patrimonio artistico-culturale di un paese attraverso l’immaginario delle molte lingue e memorie. Una comunità deve saper tutelare un immaginario importante come quello delle memorie e legarlo alle espressioni fisico-verbali. Il teatro di ricerca e quello popolare si contaminano per dialogare fra loro in una sorta di intima oralità.

 
16 Agosto
VegliaVEGLIA DI CANTI, VINO E PAROLE
Ideazione e regia di Antonio Damasco
Con Antonio Damasco, Valentina Padovan
Una veglia di racconti, tra musiche, danze e parole … il vino scende … I convitati dovranno lasciarsi invadere dal vino che scorre e assecondare l’esigenza di raccontare e raccontarsi, di ascoltare suoni da tutte le parte e da tutti tempi del mondo. Eccoci sulla soglia, non c’è più tempo per decidere se entrare o rimanerne fuori. Signori, pensateci bene … é vietato stare alla finestre! Come d’abitudine fate in questi casi, via! No dico, bisognerà ogni tanto prendere posizione no? È necessario! Cosa? … No, non vi preoccupate, nulla di compromettente troverete qui … a meno che non vi siano fra voi ruffiani, cortigiani e bigotti che, visti i tempi volgari e mediocri, pensino che vi siano argomenti da non trattare, sconvenienti. Beh vi do la mia parola che qui non si trova ne male ne infezione, solo sane ed oneste parole oscene … siam pur sempre nel tempio di Bacco. Come? Vogliamo cominciare? Bene! Permettetemi di farlo con le parole di un libero pensatore, François Rabelais, che avvertiva così i suoi lettori:
“Meglio è di risa che di pianti scrivere,
che ridere soprattutto è cosa umana”
 
17 Agosto
veglia candelaLA VEGLIA DEL RISVEGLIO
Ideazione: Antonio Damasco
Con: Antonio Damasco, Valentina Padovan
Una grande Veglia serale in cui creeremo un rito catartico di liberazione … Canti, parole e fuoco per esorcizzare la crisi: perché è cominciata, come la stiamo vivendo, cosa significa crisi? Ricordando che, così come ci racconta la sua etimologia, “krisis” – “krino”, significa “decido”, “scelgo”, e dunque la crisi è anche cambiamento, trasformazione.
“Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi può essere una grande benedizione per le persone e le nazioni perché la crisi porta progressi.” Albert Einstein
 
18 Agosto
laboratorio comizi amoreCOMIZI D’AMORE – Anteprima
Liberamente ispirato a “Comizi d’Amore” di Pier Paolo Pasolini
Regia: Antonio Damasco
Con: Antonio Damasco, Valentina Padovan
Aiuto Regia: Valentina Padovan
Il soggetto che ci ispirò fu “Comizi d’Amore”, film documentario diretto nel 1965 da Pier Paolo Pasolini. Nel 1963 Pier Paolo Pasolini e il produttore Alfredo Bini devono girare l’Italia per trovare location e volti per il nuovo film del regista friulano: il Vangelo secondo Matteo. Pasolini da un po’ di tempo ha un chiodo fisso: conoscere le opinioni degli italiani sulla sessualità, l’amore e il buon costume e vedere come sia cambiata negli ultimi anni la morale del suo paese.
Si stabilisce quindi di unire le due cose e Pasolini entra in campo, microfono alla mano, per parlare con gli italiani di “invertiti”, di “prima volta”, di “prostitute” e di “divorzio”. Ne esce un ritratto del paese contraddittorio, uno spaccato di un’Italia a varie velocità, un quadro sconcertante che alterna aperture fintamente disinvolte e rigidità ancestrali . Oggi, quasi cinquant’anni dopo, come sono cambiate le opinioni in merito degli stessi italiani intervistati dal Poeta? Come si rapportano con l’Amore i figli, i nipoti di coloro che furono intervistati allora? Quanto è grande il bisogno d’Amore? Con quali nuovi mezzi ci si affanna per trovare Amore?
Il nostro viaggio parte da qui.